H2O Magazine la rivista per chi ama pescare

H2O Magazine: la rivista per chi ama pescare

H2O magazine nasce nel 2008 ed è una rivista che parla di pesca e viaggi, in particolare di pesca alla mosca, caratterizzandosi per articoli e immagini selezionati e di qualità. Il magazine è ora una delle più autorevoli riviste di pesca a mosca al mondo.

Distribuita in tutto il mondo nei migliori negozi di pesca a mosca, alle fiere più importanti, nei club di pesca, nei lodge, e a tutti gli amatori di questo sport, oggi è anche un sito online punto di riferimento per i pescatori a mosca di tutto il mondo.

Collabora inoltre con numerosi enti del turismo per la promozione di questo sport.

H2O magazine non si ferma a parlare solo di pesca ma anche di:

  • Viaggi
  • Storia e collezionismo
  • Riportando interviste ai più grandi pescatori del mondo

Sul sito si trovano articoli sulla pesca in acqua dolce e in acqua salata, alle isole Acklins e Crooked, Alphonse island alle Seychelles, in Nuova Zelanda e nei posti più belli ed esclusivi del mondo.

Una sezione è dedicata alla pesca nell’arte, con recensioni di mostre e artisti, un’altra alla storia e al collezionismo. 

Pesca con la mosca: che cos’è?

La pesca alla mosca è una tecnica di pesca sportiva, in cui l’esca, simulante al meglio un insetto acquatico vivente sul pelo dell’acqua o a mezz’acqua, è presentata sulla parte superiore dell’acqua per ingannare i pesci e farli abboccare.

La tecnica è progettata per apparire al pesce come se un insetto o un invertebrato sia atterrato sulla parte superiore dell’acqua o leggermente sotto. Una tecnica diversa quindi dai metodi di pesca tradizionali in cui l’esca viene tirata e presentata al pesce sotto la superficie dell’acqua. 

La pesca a mosca è la più antica forma di pesca con la canna, tanto che ci sono geroglifici egiziani che ne documentano una forma chiamata Dapping. 

Come funziona

La pesca alla mosca si fa adoperando una canna da pesca sottile e flessibile, lunga 3-4 metri, alla cui estremità ha una lenza particolare chiamata “coda di topo” avvolta in uno apposito mulinello.

Un tempo la “coda di topo” era realizzata con crine di coda di cavallo intrecciate o realizzata in seta, oggi è costituita da materiali sintetici.

Dal momento che un’esca a mosca pesa qualche centesimo di grammo, e offre una grande resistenza all’aria, è appunto la coda di topo a fornire la massa necessaria che consente alla canna di caricarsi nel lancio dietro e di restituire l’energia nel lancio avanti, stendendo così la coda, che trascinerà con sé nel suo moto un breve filo di nylon al quale è annodata la mosca.

La pesca a mosca presuppone dei lanci particolari, dei volteggi in aria della coda di topo e manovre che richiedono particolare destrezza, rapidità dei riflessi e attenzione tecnica da parte del pescatore.

Le prede perfette per questo tipo di tecnica sono salmoni, trote, temoli, che si trovano in acque dolci, fredde, di fiumi, ruscelli e laghi di montagna o di pianura poco inquinati.

L’attrezzatura

L’attrezzatura per la pesca a mosca consiste in: 

  • una canna
  • un mulinello
  • coda di topo
  • bobine di nylon
  • alcune mosche
  • un paio di forbicine
  • silicone per ingrassare le mosche 

Se si pesca nei laghi o nei fiumi più grandi c’è bisogno di canne che possano penetrare il vento e lanciare mosche più grandi. Se, invece, si pesca in piccoli fiumi servono canne corte, con una coda di topo leggera e che lancino mosche leggere.

La coda di topo procura il peso necessario per caricare la canna mentre viene lanciata. Una troppo leggera non fletterà la canna perché non caricata sufficientemente, una troppo pesante la fletterebbe troppo.

Esistono varie tecniche di pesca a mosca, che potrete leggere in questo articolo.
Se amate stare all’aria aperta, tra boschi e i torrenti, la pesca a mosca potrebbe essere lo sport perfetto per voi.