LA MASTOPLASTICA ADDITIVA E GLI ESAMI DIAGNOSTICI

LA MASTOPLASTICA ADDITIVA E GLI ESAMI DIAGNOSTICI

Per cambiare l’estetica del proprio seno e soprattutto per aumentarne il volume, molte donne ricorrono ad un intervento di chirurgia plastica particolarmente noto: come la mastoplastica additiva, ovvero la procedura chirurgica che grazie all’utilizzo di protesi in silicone consente di ridefinire la forma del décolleté e il suo volume. I risultati che questa operazione offre sono tanti soprattutto per le donne che vivono l’aspetto del proprio seno come un problema evidente per l’autostima.

Tuttavia, quando si parla di chirurgia, tante sono le preoccupazioni che attanagliano le future paziente e in particolare, tra le donne in attesa di una taglia in più c’è sicuramente quella di non potersi sottoporre ad esami diagnostici per la prevenzione contro il tumore al seno. È bene allora fare un po’ di chiarezza sulla questione!

IL POSIZIONAMENTO DELLE PROTESI MAMMARIE PER LA MASTOPLASTICA ADDITIVA


La presenza delle protesi al seno previste per la mastoplastica additiva non ostacola la diagnosi precoce e, chiariamo, né in caso di intervento esclusivamente estetico, né quando il loro utilizzo è indispensabile per ricostruire un seno dopo l’asportazione chirurgica. Il motivo è da ricercare principalmente nella zona in cui vengono posizionate!

Una protesi mammaria infatti, come indicato sul sito di questo noto chirurgo estetico, può essere collocata in diverse zone del nostro seno. Se la tecnica adoperata dal chirurgo è quella retroghiandolare, l’impianto in silicone sarà posizionato dietro la ghiandola mammaria. Diversamente se la nostra mastoplastica sarà eseguita con tecnica sottomuscolare, ad accoglierla sarà proprio il muscolo e, più nello specifico, la protesi sarà posizionata dietro quest’ultimo. Ancora, se ad essere prediletta dal nostro chirurgo sarà invece la tecnica dual plane, l’impianto al seno sarà dietro la ghiandola e in parte anche dietro il muscolo pettorale.
Chiarito dunque il possibile posizionamento della protesi al seno, possiamo confermare che la loro presenza dietro i vari elementi del nostro décolleté, non costituisce in alcun modo un problema per la corretta esecuzione di un esame diagnostico né di una visita senologica. 

GLI ESAMI DIAGNOSTICI DOPO UNA MASTOPLASTICA ADDITIVA

Senza particolari complicanze, dopo una mastoplastica additiva, sarà pertanto possibile sottoporsi ad indagini strumentali di I e II livello, permettendo di diagnosticare eventuali neoplasie come nelle donne con seno naturale. Dunque ci si potrà sottoporre ad un’ecografia mammaria senza difficoltà con possibilità di rilevare, senza problemi, piccole formazioni nodulari e, allo stesso tempo, controllare lo stato di integrità delle protesi.

In caso di mammografia la questione non cambia. L’esame infatti potrà essere eseguito senza complicanze dopo una mastoplastica additiva. Tuttavia, in questo caso, l’esame strumentale richiederà un approccio specifico (la “manovra di Eklund”). Per questo motivo, prima di procedere alla diagnosi è opportuno che la paziente comunichi ai tecnici di radiologia che eseguiranno l’esame e la compressione della mammella di essere portatrice di protesi mammarie.

Tuttavia si precisa che poiché non sempre si può eseguire la manovra di Eklund, in alcuni casi, la mammografia è eseguita con l’ausilio della tomosintesi una procedura che consente di acquisire proiezioni mammografiche da diverse angolazioni e ottenere una ricostruzione tridimensionale, che permette di esaminare ottimamente il tessuto mammario anche in presenza di protesi.

Resta infine la risonanza magnetica, che in presenza delle protesi potrebbe essere preferibile eseguire senza mezzo di contrasto. Più nello specifico si richiede eseguita in tal modo se c’è un dubbio di lesione dell’impianto in silicone. Diversamente nel caso si voglia analizzare un nodulo sospetto l’esame si esegue come di norma, col mezzo di contrasto.

Vi abbiamo quindi sfatato un mito confermandovi che le donne con protesi possono sottoporsi a qualsiasi esame diagnostico! Ricordiamo però che è sempre importante al momento dell’esecuzione di qualsiasi tipo di esame mammario, segnalare al personale sanitario la presenza di protesi al seno.
La mastoplastica additiva non è un ostacolo alla prevenzione contro il tumore al seno!